Il mio viaggio in Norvegia e Danimarca: le terre dei vichinghi

Oggi racconto la mia personale esperienza di viaggio in Norvegia.

ll mio tour nelle terre norvegesi risale, ormai, a due anni fa. In occasione del viaggio di nozze, con mio marito, appassionato anche lui del Nord Europa, abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio attraverso i fiordi. 

Si può erroneamente pensare che i vichinghi siano stati solo in Norvegia, non è così. Vichinghi sono anche i danesi, gli islandesi, gli scandinavi. 

Ed infatti il mio viaggio è iniziato dalla Danimarca e ha poi attraversato la Norvegia. 

Essendo la nostra prima esperienza di viaggio in questi luoghi, ci siamo affidati alla classica crociera, che consiglio. Per i prossimi viaggi ci affideremo ad altri mezzi, ma per iniziare ed avere una generale panoramica, ritengo essere il giusto compromesso. 

Ed ora, che il viaggio inizi.

Tappa 1: Copenaghen

Copenaghen, Nayvan

La prima tappa del nostro viaggio è stata la città di Copenaghen, in Danimarca. Una città di cui mi sono innamorata all’istante, ordinata, precisa, ben strutturata. 

La cosa che mi ha maggiormente colpito è stata la pace e la tranquillità che si respirava camminando per le strade; non c’era caos, né gente che urlava, nulla di tutto questo. Camminando per Nayvan mi sono accorta che, pur pullulando di ogni tipo di persona, c’era un silenzio e una calma irreale. È stata una cosa che mi ha completamente stravolta, abituati come siamo alle nostre meravigliose città turistiche italiane ma caotiche al massimo, soprattutto nei periodi di alta stagione. 

Da visitare è il palazzo Reale in cui, pur con colori diversi, si trovano delle guardie simili alle guardie reali di Buckingham Palace. Se siete fortunati, come lo siamo stati noi, alle ore 12:00 potete assistere al cambio della guardia. Una delle cose che mi ha fatto sorridere è che durante il cambio,  mentre percorrevano lo stradone per giungere a palazzo, le Guardie ( che badate erano dei gran bei baldi giovani) si fermavano al semaforo rosso, come fossero delle auto. 

Molto belli e, sicuramente da visitare, oltre alla sirenetta, simbolo della città, c’è il quartiere Hippie, la zona dei laghi artificiali, la cattadrale di Copenaghen. 

E se proprio nella zona dei laghi artificiali cominciate ad accusare un certo languore Sliders fa al caso vostro.

Tappa 2: Geirangerfjord 

Geirangerfjord

Due giorni di navigazione dopo, si giunge a Geirangerfjord. Uno dei luoghi più belli che abbia mai visto. 

La nave entra nel fiordo ed impiega circa due ore per percorrerlo tutto. Un paesaggio da mozzare il fiato. 

Il mare davanti, e la terra ai lati, talmente vicina da poterla quasi sfiorare. Lungo il percorso in nave è possibile osservare la cascata delle Sette Sorelle. La leggenda vuole che la cascata si sia originata dalle tante lascime versate da sette bellissime ragazze rimaste in attesa che arrivasse un pretendente e che le sposasse. 

Un pretendente, in effetti, arrivò e decise di sposare la più bella delle sette. Ma con il passare del tempo sopraffatto dai fumi dell’alcool non riconobbe più la sua sposa e per punizione fu trasformato anche lui in una cascata, la cascata del Pretendente che si trova proprio di fronte alle Sette Sorelle. 

Una volta giunti a terra Geirangerfjord stupisce per la sua bellezza. Case sparse qui e là, tantissimo verde,  meravigliosi percorsi e punti di osservazione panoramici. 

Molto graziosa è una cioccolateria la Geiranger Sjokolade, che sorge praticamente sul molo. È molto piccina e graziosa con un laboratorio a vista. Il profumo che emana è godurioso. È possibile assaggiare cioccolatini dal gusto classico e alcuni che hanno dei sapori particolari, tipici della zona: tipo quello al formaggio blu. 

Tappa 3: Bergen

Bergen, Bryggen

Meraviglia delle meraviglie. Sembra di vedere le casine sulle vecchie confezioni dei fiammiferi addobbate a festa. Bergen è una città stupenda, oltre ad essere la città più piovosa di tutta la Norvegia. Otto ore sotto la pioggia, scarpe bagnate, 14 gradi ma ne è assolutamente valsa la pena. 

Bryggen, il quartiere più conosciuto, con le sue meravigliose case di tre colori gialle, rosse, bianche. I tre colori pare distinguessero il grado sociale: bianche, erano le case dei più ricchi; gialle, le case dei pensionati; rosse le case dei pescatori. 

Tutto profuma di buono. Vicino a Bryggen c’è il mercato del pesce, un luogo che pullula di multietnicità. Tantissimi sono gli italiani che lavorano lì. È come sentirsi sempre un po’ a casa anche a chilometri di distanza. 

Per godere appieno di Bergen si può fare un giro sulla funivia che offre una vista a 360 gradi  della città e del suo magnifico panorama. 

Tappa 4: Kristiansand

Kristiansand è il luogo in cui ho vissuto una magnifica esperienza sensoriale: una degustazione di cibo e birra in una birreria del posto Hunsfos bryggeri.

Hunsfos bryggeri

Questa birreria, oltre ad avere una notevole selezione di birre, fino ad un paio di anni prima era una cartiera. 

Come la maggior parte delle città norvegesi, che basa gran parte della sua produzione sulla pesca, anche Kristiansand ha il suo mercato del pesce dove credo di aver assaggiato i gamberetti più buoni del mondo ed una frittellina di baccalà da leccarsi i baffi. 

Ancora in questa città è possibile visitare altre cose, ad esempio una magnifica cattedrale e persino un fortino di guerra ormai dismesso. 

Tappa 5: Aarhus 

Aarhus, Museo Aros

L’ultima tappa del mio viaggio mi ha riportata in Danimarca, precisamente nella città di Aarhus. Anche questa città mi ha colpito, come tutte le altre del resto, per l’ordine e la calma che vi regna. 

Camminando per questa splendida città mi sono imbattuta nel museo Aros. Un museo di arte moderna che oltre a presentare delle opere di notevole impatto, ha come attrazione caratteristica un enorme cerchio, che costituisce l’ultimo piano dell’edificio, interamente realizzato in vetro con tutti i colori dell’arcobaleno, per godere di una vista panoramica a colori. 

Altra cosa veramente particolare e da visitare è il Den Gamle By un museo all’aperto, creato agli inizi del novecento e che rappresenta come si svolgeva la vita della città dai primi anni del secolo scorso, passando per gli anni 50, per il periodo Hippie, fino ad arrivare alla contemporaneità. 

Dan Gamle By

Qui ad Aarhus ho avuto anche la possibilità di visitare un piccolissimo, ma ugualmente ben tenuto museo vichingo, in cui sono esposte ossa, armi ed una riproduzione delle abitazioni dell’epoca. 

At last

Quello che ho raccontato in breve è la mia personale esperienza. Ci sono però delle sensazioni che si possono esprimere solo provando e visitando quei luoghi. Quello che so è che quando sono ritornata in Italia un pezzo del mio cuore è rimasto lì, forse impigliato in qualche cespuglio. 

Ho portato con me tante sensazioni ed emozioni mai provate prima: la bellezza mozzafiato del sole che tramonta e si nasconde nel mare a mezzanotte, il sorriso e la gentilezza della gente del posto, un modo di vivere differente dal nostro che non so dire se se sia giusto o sbagliato ma è semplicemente così. 

Tutto questo e molto altro mi sono portata dietro da questa meravigliosa esperienza, pronta e piena di grinta per programmare un nuovo viaggio, questa volta fino a capo Nord e non più in due ma in tre.

*Tutte le foto inserite in questo articolo sono state scattate da Ivano, mio marito.

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